Oggigiorno ci troviamo in una società work-obsessed, cioè ossessionata dal lavoro. Ogni minuto, secondo della giornata è dedicata al lavoro.
Tuttavia, post covid i lavoratori e le lavoratrici o meglio le persone si sono rese conto di aver bisogno più tempo. Più tempo per sé, per i propri affetti, per le proprie passioni, per la propria salute mentale e fisica.
Qui personalmente scorgo più nodi che si possono districare e aiutarci a progredire come società.
In primis, la qualità del lavoro che facciamo: spesso le attività che svolgiamo o che ci fanno svolgere sono totalmente improduttive e inefficienti, risultando in un'efficacia generale. Il focus attuale è sul tempo che passiamo alla scrivania, in officina, in cucina, alla cattedra, in fattoria e cosi via. Tuttavia molte attività richiedono meno tempo di quello che impieghiamo, ma a causa di una riluttanza all'innovazione, alla praticità, pragmaticità e a una cultura dove non ci insegnano a spendere oggi in tempo e denaro per fare bene domani, ci troviamo a gestire molti colli di bottiglia che creano impedimenti, frustrazioni e anche fallimenti di società.
Secondo, il senso di colpa: purtroppo in Italia ci crescono facendoci ruotare intorno al senso di colpa e non ci può essere nulla di più sbagliato. Fallire, prendersi del tempo, essere egoisti, fidarsi dell'istinto, provarci da soli serve. Siamo freschi di Olimpiadi, secondo voi un'atleta per arrivare a quei livelli quante volte ha fallito, ha preso diverse strade, ha cambiato strategie, ma si è fidato del suo istinto, la sua passione, la sua determinazione senza paura di sbagliare e cadere. Il senso di colpa non esiste.
Terzo, una cultura del controllo: finché facciamo leva sul paradigma insegnante-allievo anche da adulti e mettiamo al centro il controllo, anziché fidarci dei dipendenti e facendogli assumere le loro responsabilità, con rischi e pericoli come è giusto che sia, non progrediremo mai. Come quando si cresce un bambino o una bambina, è giusto farli provare, farli sbagliare e dare loro compiti da portare a termine, perchè iniziano a fidarsi di loro stessi, sviluppare capacità e abilità e ad imparare che se cadono non succede nulla e che se cadono devono rialzarsi da soli
Comments